PARROCCHIA
Maria SS. Assunta
SAN GIORGIO MORGETO (RC)
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Mercoledì 25 luglio, in una mattina calda e umida, la comunità della parrocchia Maria S.S. Assunta in San Giorgio Morgeto ha accolto con il calore nel cuore S.E. Rev.ma Mons. Franco LOVIGNANA, vescovo di Aosta, che paternamente ha voluto accogliere l’invito ricevuto da Don Antonio Sorrentino, parroco della piccola cittadina, a condividere con la comunità sangiorgese i festeggiamenti in onore di San Giacomo.

Il clima prevalente è stato quello dell’accoglienza semplice e familiare che S.E. Mons. Franco Lovignana ha potuto gustare anche nelle occasioni di caldo ristoro condiviso con i parrocchiani. Mons. Vescovo è stato ricevuto nella Piazza fontana  dal sindaco Dott. Salvatore Valerioti insieme all’amministrazione comunale che dopo l’accoglienza iniziale lo hanno accompagnato nei luoghi più significativi del territorio della parrocchia; luoghi descritti in modo sapiente dal Professor Francesco Greco.
Nella Tarda mattinata l’incontro fraterno con il Vescovo della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, S.E. Rev.ma Mons. Francesco Milito. Due giorni bervi e intensi ma comunque insufficienti per poter conoscere e visitare il patrimonio artistico e culturale che San Giorgio Morgeto racchiude nei suoi borghi ricchi di storia e tradizione. Il castello medievale, la fontana monumentale, le chiese al cui interno si racchiudono beni di enorme valore culturale, i vicoli stretti e tortuosi rendono San Giorgio Morgeto uno dei paesi più ricchi e particolari d’Italia.
Il legame che esiste tra San Giorgio Morgeto e Aosta è strettissimo e inscindibile, oltre 5000 sangiorgesi si sono trasferiti per trovare lavoro nella Valle pur mantenendo stretti i rapporti con il paese natio da cui tornano ogni volta che è loro possibile ma soprattutto per la festa dei santi Giacomo e Giorgio per i quali esiste una devozione forte e consolidata.
La Messa solenne tenutasi nel pomeriggio del 25 Luglio alle 18.00 nella chiesa Matrice dedicata a Maria SS. Assunta ha visto presente una folla gremita che con enorme partecipazione e compostezza ha dato il benvenuto al Vescovo di Aosta, molti anche i presbiteri presenti alla celebrazione, Don Giuseppe Calimera, Don Vincenzo Feliciano, Don Letterio Festa, Don Domenico Cacciatore, Don Domenico Caruso, Don Francesco De Felice, i Diaconi Don Michele Vomera e Don Vincenzo Alampi.
Il Vescovo ha ringraziato tutta la comunità per l’affetto ricevuto e per la vicinanza spirituale che ha sentito muovendosi per le strade della cittadina. La celebrazione è stata introdotta dal Don Antonio Sorrentino, parroco del paese, che ha fortemente voluto la presenza di  Mons. Vescovo per i festeggiamenti di San Giacomo. Nel discorso introduttivo è proprio il parroco del paese a  riconoscere il Vescovo di Aosta “figlio adottivo della comunità? usando le parole Benvenuto a casa sua!, proprio per la profonda conoscenza che sua Eccellenza ha del popolo sangiorgese. Il discorso iniziale del parroco si è concluso con la consegna di un pastorale realizzato in legno di ulivo da un artigiano del paese Michele De Maria, altrettanto importante, per il suo significato simbolico, è il dono che il Sindaco del paese ha fatto realizzate per Mons. Vescovo, una croce pettorale anch’essa realizzata in legno d’ulivo dallo stesso artigiano. L’invito che Mons. Vescovo. ha rivolto alla comunità, nel suo discorso omiletico, è quello di riconoscere il tesoro che ognuno custodisce nel proprio animo. Tesoro che si ritrova nella parola buona e bella del Vangelo, nella grazia del Battesimo e dei Sacramenti e soprattutto nell’Eucarestia che trasforma e salva la vita dei credenti. Ha concluso il suo discorso ampio e intenso invitando tutti i cristiani al servizio, ricordando che Figlio dell'uomo non è venuto per farsi servire ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. Nella giornata del 26 luglio, dopo la celebrazione Eucaristica del mattino. Mons. Vescovo si è recato presso il cimitero di Ardore per pregare sulla tomba del diacono Leonardo Elia che ha prestato il suo servizio diaconale nella diocesi di Aosta e che ha lasciato un segno indelebile nella comunità valdostana, nello stesso pomeriggio il rientro nella valle.

Dott.ssa Maria Rosa Sorbara

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